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Henhancement metaverso e neurobioetica aspetti medici filosofici giuridici

Henhancement metaverso e neurobioetica aspetti medici filosofici giuridici


E’ il tema del convegno che si è svolto il 9 maggio scorso a Napoli la Basilica Reale e Pontificia di San Francesco di Paola a Piazza del Plebiscito.  Un appuntamento che segna una delle tappe di avvicinamento verso il Festival internazionale di Capri su “Bioethical Research and Human Rights”. Vi hanno preso parte tra gli altri anche il nostro presidente Franco Ascolese in qualità di presidente della Fondazione Centro Studi Valetudo per la ricerca e lo sviluppo delle professioni sanitarie che ha aperto i lavori insieme con il Vescovo ausiliare di Pozzuoli Carlo Villano, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il Rettore della Basilica di Pozzuoli Mario Savarese, il preside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale don Emilio Salvatore, Ugo De Flaviis presidente della Fondazione San Giuseppe dei Nudi. Tra gli invitati anche Ciro Verdoliva, direttore generale della Asl Napoli 1.

IL PROGRAMMA

Un programma su un tema di stretta attualità che ha visto la moderazione e gli interventi di Maria Rosaria Romano, PhD Bioetica e DirittiU umani presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, coordinatrice in Campania del gruppo di Ricerche Neurobioetica e Neuroscienze dell’Università europea di Roma e ideatore del Progetto Capri, Antonella La Porta, commercialista e presidente del Comitato pari opportunità e consigliere dell’Odine dei commercialisti di Napoli nonché tesoriere della Consulta regionale per la condizione della donna della Regione Campania.

GLI INTERVENTI

E poi il prof Antonio Giordano, medico ricercatore direttore dello Sbarro Institute for Cancer Reserch and Molecular medicine e del Centro di Biotecnologia nel College of Science and Tecnology della Temple University di Philadelphia (Usa). Autore di alcune tra le più importanti scoperte degli ultimi anni nel campo della ricerca contro il cancro. Professore di Anatomia e Istologia patologica presso l’Università di Siena e Presidente del Comitato Scientifico, Gruppo di Ricerca in Neurobioetica della Campania. Infine Alberto Carrara, , PhD, Direttore del Gruppo di Ricerca in Neurobioetica dell’Ateneo Pontifico Regina Apostolorum di Roma, Docente di Neuroetica Università Europea di Roma, Corresponding member Pontificia Accademia per la Vita e Claudio Bonito, PhD, Filosofo, coordinatore del sottogruppo sul Postumanesimo del gruppo di ricerca in Neurobioetica dell’Ateneo Pontifico Regina Apostolorum di Roma, Pasquale Giustiniani,  docente emerito di Filosofia teoretica e Alfonso Rosito,  dirigente medico presso il reparto di Ortopedia e traumatologia, all’ospedale San Sebastiano di Caserta.

IL NOSTRO PRESIDENTE

“Quando si parla di metaverso, di Intelligenza artificiale, di transumaniesimo – ha detto Ascolese – dobbiamo interrogarci e riflettere,  immaginare il rischi del futuro prossimo venturo. L’intelligenza artificiale offre straordinarie possibilità per sciogliere nodi relativi alla qualità di vita delle persone ma presta anche il fianco all’incombere di una singolarità ossia un’evoluzione verticale in cui può emergere una consapevolezza di sé delle macchine con tutto quello che da questo evento comporterebbe”.

Non un timore ma quasi una certezza su cui proprio la biotetica è chiamata insieme a filosofi, scienziati e politici illuminati a far scattare un semaforo rosso per riflettere e regolamentare.  “Ricordate le tre leggi della robotica di Isaac Asimov – ha sottolineato ancora Ascolese – quelle che avrebbero impedito alle macchine di andare contro l’uomo e che pure erano violabili? Ecco è il momento di scrivere bene quelle regole, di farle rispettare”.

Insomma un invito a delineare la sottile linea rossa che nessuno dovrà mai superare.  Non sono soltanto a rischio milioni di posti di lavoro ma anche l’esistenza stessa della nostra specie. Non è un caso infatti che lo scienziato e psicologo anglo canadese Geoffrey Hinton, Il padre di Google e colui che possiamo considerare il padre dell’intelligenza artificiale, a 75 anni ha lasciato Google lanciando un monito sula possibilità che macchine sempre più perfette e dalla capacità di calcolo inimmaginabili, capaci di imitare e superare di gran lunga anche l’uomo in ogni compito diventando una serissima minaccia per l’uomo.

L’intelligenza artificiale può aiutare l’umanità – dice Geoffrey Hinton,  – ma se non si pongono dei paletti chiari e insormontabili da subito potrebbe semplicemente distruggerla e dirottare su se stessa tutta l’energia presente sulla terra  per moltiplicarsi”. Insomma una sorta di terribile Matrix che si profila nel nostro futuro prossimo.

“In sanità, per la cure delle persone malate – ha concluso Ascolese – l’intelligenza artificiale è capace di fare diagnosi sulla base di banche dati infinite molto più accurate del migliore clinico ma una macchina non potrà mai sostituire l’uomo per il peculiare rapporto carico di umanità e di empatia che connota la relazione tra terapeuta e paziente. Con gli algoritmi e i sistemi intelligenti cambierà l’80 per cento delle professioni ma questo, sempre secondo lo scienziato padre di Google è difficile che non sia utilizzata con scopi cattivi in altri campi e potrebbe diventare peggio dell’atomica per la specie umana. Ecco io credo fermamente che di questo bisogna occuparsi in maniera seria e continuativa”.

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